A scuola vaccinati, ecco cosa fare

A scuola vaccinati, ecco cosa fare

Sono dieci le vaccinazioni obbligatorie, garantite in modo gratuito.

Passano da 4 a 10 le vaccinazioni obbligatorie previste per l’iscrizione a scuola dei bambini/ragazzi da 0 a 16 anni, secondo la nuova legge nazionale 119/2017 che  conferma la normativa 9/2016 della Regione Emilia-Romagna sugli obblighi vaccinali. Finora erano, infatti, obbligatorie: difterite, tetano, polio ed epatite B. A queste si aggiungono: pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, rosolia, parotite e varicella (quest’ultima è obbligatoria solo per i nati dall’1 gennaio 2017).

Non sono più obbligatorie meningococco B e meningococco C, che saranno ora ad offerta attiva e gratuita da parte delle Aziende Usl (significa che sono le Aziende Usl a chiamare i cittadini per fare queste specifiche vaccinazioni). Essendo già inserite nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA), tutte le 10 vaccinazioni ora obbligatorie sono gratuite e vengono eseguite dagli operatori sanitari degli ambulatori di Pediatria di comunità, servizio svolto da pediatri, assistenti sanitari ed infermieri.

A Parma città da metà ottobre esiste un’unica sede più ampia in via Da Vinci, dove sono stati unificati i due servizi di Pediatria di Comunità dell’AUSL di via Vasari e di via Da Vinci, per offrire un servizio più efficiente e rapido (rimangono invariate le modalità di accesso al servizio), anche per dare seguito alle norme sull’obbligo vaccinale. Al riguardo, per andare incontro ai genitori dei ragazzi dai 6 ai 16 anni, è stato raggiunto l’Accordo tra Regione Emilia-Romagna e Ufficio scolastico regionale per lo scambio degli elenchi degli studenti che frequentano elementari, medie, fino alla seconda superiore.

Per le scuole dell’obbligo, sarà quindi l’Ausl a fare i necessari controlli e sapere chi è in regola e chi, invece, deve completare il percorso vaccinale. Chi è in regola non deve presentare nessun documento alla scuola, mentre i genitori di bimbi e ragazzi che non hanno ancora completato il percorso vaccinale, riceveranno a casa una lettera di convocazione dalla Pediatria di Comunità con la data dell’appuntamento per completare le vaccinazioni.

In caso di inadempienza è prevista una sanzione da euro 100 a euro 500. Ma per i nidi e le materne è prevista anche l’esclusione dalla scuola, in quanto le vaccinazioni obbligatorie sono requisito per l’accesso, quindi il certificato di idoneità alla frequenza rilasciato dagli ambulatori pediatrici è necessario per poter usufruire dei servizi dell’infanzia.

Per info e notizie sempre aggiornate: www.ausl.pr.it

DA SAPERE

Perché l’obbligo?
Le vaccinazioni sono tra gli strumenti più efficaci a difesa della salute, hanno consentito di debellare malattie gravissime come il vaiolo e di ridurre notevolmente la diffusione di patologie infettive come la pertosse o il morbillo, malattie anni fa molto comuni nell’infanzia e gravate da complicanze, come la morte. Solo quando una malattia è scomparsa dall’intero pianeta è possibile sospendere le vaccinazioni; se invece la malattia, anche se meno frequente, si manifesta ancora, è estremamente rischioso smettere di vaccinare, perché la malattia potrebbe riemergere e diffondersi tra la popolazione. L’obbligo di vaccinazione per poter frequentare gli asili nido, introdotto di recente, risponde al principio che i bimbi che frequentano delle comunità hanno un maggior rischio di contrarre malattie infettive, rischio che aumenta notevolmente in presenza di basse coperture vaccinali. Non è la prima volta che in Italia  viene imposto. Fino al 1999, erano obbligatorie quattro vaccinazioni per essere ammessi a scuola (anti-difterica, anti-tetanica, anti-poliomielitica e anti-epatite virale B), pena l’applicazione di sanzioni pecuniarie fino al rifiuto dell’iscrizione a scuola.

Cosa significa immunità di gregge?
La vaccinazione rappresenta un importante strumento di protezione individuale, perché se vaccino il mio bambino lo proteggo da quella specifica malattia, ma quando la vaccinazione viene effettuata dalla maggior parte della popolazione, questo effetto protettivo si moltiplica, grazie a quella che viene definita “immunità di gregge” (herd immunity): se la maggior parte della popolazione è protetta, il germe, non trovando più persone suscettibili alla malattia, non riesce più a diffondersi. Questo meccanismo porta a una fortissima riduzione dei casi o addirittura alla scomparsa della malattia. ln questo modo la vaccinazione diventa un formidabile strumento di prevenzione collettiva, evitando sia la preoccupazione che la malattia provoca nei genitori sia i costi sociali ed economici conseguenti (visite, farmaci, ricoveri ecc.).

Infine bisogna ricordare che l’effetto protettivo manifesta i suoi benefici soprattutto su quella piccola parte della popolazione che non può essere vaccinata; sono i “soggetti fragili”, come ad esempio i neonati, i bambini o adulti con patologie croniche o in trattamento con farmaci immunosoppressivi, anziani.

Come funzionano i vaccini?
Il principio su cui si basa la vaccinazione è stimolare la produzione da parte dell’organismo di specifiche difese immunitarie, simulando la naturale risposta del nostro sistema immunitario, verso virus e batteri, utilizzando piccolissime parti di essi o delle loro tossine rese innocue, oppure utilizzando i virus stessi, resi debolissimi e pertanto non pericolosi. In questo modo l’individuo vaccinato che viene in contatto con i veri germi, vivi e pericolosi, è già in grado di difendersi e non manifesta la malattia, o la manifesta in forma lieve.

Nella maggior parte dei casi i vaccinati non si ammalano né possono trasmettere le malattie. I non vaccinati, invece, possono trasmettere le malattie nella fase di incubazione, oppure come portatori sani. Generalmente i vaccini sono ben tollerati e non causano disturbi. Le reazioni gravi sono assolutamente eccezionali e molto meno frequenti delle complicazioni provocate dalle malattie. I benefici prodotti dai vaccini, sia per l’individuo che per la collettività, sono molto superiori ai rischi.

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