Sviluppo musicale: l’importanza del caregiver

Sviluppo musicale: l’importanza del caregiver

Noi educatori musicali di SolFaMì operiamo quotidianamente nell’ambito dell’educazione musicale alla prima infanzia. Veniamo chiamati come esperti esterni nei nidi e nelle scuole dell’infanzia a condurre i nostri laboratori in presenza delle educatrici e delle maestre di classe, e accogliamo ogni giorno decine di genitori che partecipano con i loro bambini ai nostri corsi di Music Together.

In tutto questo, ci accorgiamo di quanto spesso i caregiver dei nostri giovani alunni tendano a delegare in toto agli “esperti” il compito di incarnare i modelli musicali di riferimento per promuoverne lo sviluppo musicale, temendo di non avere abilità e competenze sufficienti.

Sfortunatamente, così non funziona: il primo modello che ogni bambino piccolo prende come riferimento per capire se imitare o evitare un dato comportamento, accettare o rifiutare una data proposta, è proprio il caregiver primario: il genitore, quando presente, o l’educatore di riferimento in tutti quei contesti dove il genitore non c’è.

Non è l’intervento di un insegnante esterno, una volta a settimana per meno di un’ora a determinare l’interesse di un dato bambino verso l’attività musicale, ma l’atteggiamento, di partecipazione attiva ed entusiasta oppure passivo, che il caregiver assume verso questa attività.

Nella nostra esperienza quotidiana conosciamo molto bene la differenza fra un adulto che, su nostro esempio, riscopre la propria parte infantile, dimostrando in prima persona in cosa consiste il gioco musicale, e quello che, invece, si limita a lasciarci fare, magari esortando i bambini ad imitare comportamenti da cui lui stesso si astiene.

Senza la mediazione attiva e partecipe dei caregiver di riferimento, l’efficacia del nostro lavoro è molto attenuata e, in casi estremi, addirittura vanificata!

L’obiezione che ci viene mossa, quando solleviamo il problema è che non tutti gli adulti a cui ci rivolgiamo hanno buona padronanza della propria musicalità: spesso chi si percepisce stonato o poco ritmico teme di condizionare in negativo lo sviluppo musicale dei propri bambini.

La buona notizia è che NON E’ VERO!

Proviamo allora per un istante ad allontanarci dall’ambito musicale.

Immaginiamo una bambina che voglia disegnare il personaggio del suo cartone animato preferito e, per farlo, chieda aiuto alla mamma: probabilmente, quest’ultima prenderà in mano la matita e si metterà all’opera, anche se si ritiene una pessima disegnatrice. In quel contesto, ciò che importa non è quanto il disegno risulti fedele all’originale, ma il fatto che la mamma abbia rinforzato con il proprio gesto l’impulso creativo della figlia.

Immaginiamo, ancora, un bambino e il suo papà intenti a “tirare due calci al pallone” nel parchetto sotto casa. Nessuno pretenderà che il padre mostri l’abilità calcistica di Lionel Messi per aver titolo a condividere col figlio un momento di gioco, ma l’effetto che otterrà sarà ugualmente quello di stimolare le abilità psicomotorie del proprio bambino e, insieme, il suo interesse verso il calcio o il gioco di squadra in generale.

Il ruolo del caregiver non è dunque offrire un modello di perfezione esecutiva, ma di partecipazione e interesse. L’adulto di riferimento agisce come rinforzo positivo quando condivide con il bambino momenti di creatività e di gioco, e così facendo gli fa comprendere l’importanza e il valore di una data attività.

La funzione dell’educatore musicale, sia in ambito scolastico che famigliare, è, invece, quella di facilitare ai bambini e agli adulti l’accesso alla propria musicalità innata, offrendo spunti, repertorio, tecniche, conoscenze e occasioni di pratica.

di Paola Mangiarotti

direttrice di SolFaMì – La musica è di tutti!

educatrice musicale, insegnante certificata di Music Together, diplomanda in Musicoterapia

 

 

I corsi extracurricolari di SolFaMì in partenza nei prossimi mesi sono:

La musica dei bimbi – educazione musicale a partire dall’ascolto

rivolto a bambini da 4 a 9 anni (classi per gruppi di età omogenee)

condotto da Davide Simonelli

da novembre 2018 a maggio 2019

in collaborazione con “L’Accademia”

via Tartini 5/a, Parma

presentazione del corso venerdì 16 novembre al pomeriggio

 

Music Together – educazione alla musicalità e al movimento

rivolto ai bambini da 0 a 5 anni insieme ai genitori

condotto da Paola Mangiarotti, Lara Fava e Alberto Soncini

dal 15 gennaio al 23 marzo 2019 nelle sedi:

Nido Il Castello, via S. Eurosia 53, Parma

Filo – Studio di Chinesiologia e Osteopatia, Basilicagoiano (PR)

Auditorium Casa I Prati, Collecchio (PR)

Baby Parking L’albero all’in Giu, via P. Cardani 19, Parma

Club Mary Poppins / Scuola Bruno Munari, via S. Donato 1/b, Parma

giorni e orari su www.solfami.it

lezioni dimostrative nella settimana dal 7 al 12 gennaio 2019

 

Io Sono Musica – educazione alla musica con la voce e il corpo

rivolto ai bambini di 4 e 5 anni

condotto da Paola Mangiarotti

dal 26 gennaio al 13 aprile 2019

in collaborazione con “La Scuola di Edith”

via N. De Giovanni 8, Parma

lezioni dimostrative sabato 19 gennaio 2019 al pomeriggio

 

E per gli adulti che desiderano un’occasione per mettere in esercizio la propria musicalità, è in arrivo l’evento:

SuonoInCerchio – seminario di Circle Songs e Improvvisazione Vocale

rivolto proprio a tutti dagli 11 anni in su

condotto da Giorgio Pinardi

domenica 9 dicembre 2018 dalle 10:30 alle 18:00

presso “Kaos Teatri”

via S. Donato 4/F, Parma

 

Tutte le iniziative, incluse le presentazioni e le prove gratuite, sono a numero chiuso: l’iscrizione è obbligatoria.

 

Per informazioni su sedi, orari e costi e per le iscrizioni:

 

SolFaMì – la musica è di tutti!

info@solfami.it

+39 328 412 8818

www.solfami.it

www.facebook.com/solfamiparma

 

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