Quando mamma e papà si separano

Quando mamma e papà si separano

Oggi su Bimbi Parma….Quando mamma e papà si separano con il dottor Carlo Ricci e la dottoressa Lara Ferrari del Centro Kairos   

La separazione comporta inevitabilmente dei cambiamenti nella vita di una famiglia: cambiano la struttura familiare, le relazioni, i luoghi di vita…Se a separarsi è una coppia con figli, le difficoltà saranno maggiori poiché i partner rimarranno comunque sempre genitori e dovranno continuare a collaborare. Questo evento, in genere, è considerato solamente nei suoi aspetti negativi; è importante, però, non trascurare che spesso pone fine a conflittualità dannose portando maggiore serenità ed equilibrio.

Le reazioni dei figli alla separazione: La nostra esperienza clinica conferma che non sia tanto la separazione in sé a creare disagi nei figli, ma l’elevato livello di conflittualità nella gestione dell’evento. Le reazioni variano in funzione dell’età. In età prescolare non si hanno ancora gli strumenti per comprendere la situazione, ma l’evento ha un impatto emotivo, ed è percepito come una minaccia alla “base sicura” che la coppia genitoriale rappresenta. Il bambino, potrebbe manifestare senso di allarme e paura, atteggiamenti regressivi, disturbi del sonno e dell’alimentazione. Spesso i motivi della separazione vengono fraintesi; è frequente, infatti, che i figli si convincano di esserne la causa. In età scolare può accadere, poi, che il senso di perdita generi insicurezza e imbarazzo e, in alcuni casi, somatizzazioni, difficoltà scolastiche e di socializzazione. In questo periodo la scuola e il gruppo dei coetanei assumono un ruolo importante, fungendo da fattori protettivi oppure di stress, a seconda dei legami instaurati. Un’altra fascia di età particolarmente complessa è quella che va dalla preadolescenza all’adolescenza, periodo in cui i ragazzi sono alle prese con la costruzione dell’identità. La minaccia di perdere uno dei genitori può condurre a problemi d’ansia, abbassamento del tono dell’umore, problematiche comportamentali. Possono verificarsi inversioni di ruolo in cui il figlio si schiera con il genitore percepito come più fragile e cerca di sostenerlo, a discapito del proprio benessere, oppure comportamenti ostili verso uno dei due genitori o entrambi, percepiti come deludenti.

Come gestire la separazione: rassicurare primo di tutto! Comunicare ai bambini che mamma e papà non vivranno più insieme non è cosa facile, poiché segna un cambiamento nel sistema familiare e rende effettiva questa scelta. Sarebbe opportuno che i genitori lo comunicassero insieme, con chiarezza e utilizzando un linguaggio adatto all’età dei figli. Questi ultimi sono, infatti, attenti osservatori, sensibili a cogliere gli stati emotivi degli adulti; risulta, pertanto, più dannoso, permanere in uno stato di ambiguità, piuttosto che conoscere la verità, anche se dolorosa. Per gestire in modo positivo la separazione è necessario rassicurare i bambini sul fatto che papà e mamma continueranno sempre ad essere genitori e ad occuparsi di loro, anche se non saranno più una coppia e non vivranno più insieme. I genitori si dovranno impegnare nel garantire il più possibile il mantenimento delle routine quotidiane e i rapporti fra i bambini e la famiglia allargata. E’ fondamentale che non litighino davanti ai figli, né li mettano nella situazione di dover scegliere tra mamma e papà, né li utilizzino per comunicare con il partner. È opportuno, inoltre, che si accordino sulla linea educativa da seguire, in modo da essere coerenti sulle regole e i valori da trasmettere. È necessario, infine, essere attenti alle richieste che si fanno ai bambini e al ruolo che si propone loro per non rischiare di trasformarli in consolatori, sostituti del partner, mediatori, pacieri o spie. Il modo migliore per farlo è ricordare sempre che i bambini sono bambini. In conclusione è bene tenere presente che spiegare con chiarezza e rassicurare non sempre è sufficiente a non fare soffrire i figli: la perdita dei genitori come coppia, ma anche la rinuncia ad abitudini precedenti e la necessità di adattarsi ad un nuovo equilibrio producono emozioni negative. Ogni famiglia è diversa e non esiste una regola “assoluta” da rispettare per gestire al meglio la separazione. La cosa migliore è ascoltare il bambino e permettergli di esprimere le proprie emozioni, legittimandole. E’ importante che i genitori sappiano della possibilità di chiedere un aiuto psicologico competente e qualificato, in grado di sostenerli nel processo di separazione e nella gestione delle nuove dinamiche familiari e genitoriali.

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