Non trattiamo la noia come un nemico

Le ricerche ci dicono che la noia rappresenta per il bambino una grande opportunità per strutturare in modo autonomo il proprio tempo libero
La pausa estiva è l’occasione di gioco ideale, ma come si affrontano i momenti di vuoto? Sviluppare la creatività senza particolari strumenti o stimoli esterni è un vantaggio per i più piccoli?
“Nella mia esperienza di educatrice nella scuola d’infanzia – spiega la psicologa Francesca Sanzone-, ho potuto constatare come il comune denominatore di tutti i bambini fosse la grande mole di impegni ‘spalmata’ su tutti i giorni della settimana, proprio come l’agenda di un manager aziendale. Quasi tutti i genitori occupano il tempo libero dei loro figli tra corsi di nuoto, lingua straniera, lezioni di strumento musicale e sport, per fornire loro tutti gli strumenti necessari per essere sul podio dei vincitori in una società competitiva come quella in cui ci troviamo. I bambini così non sperimentano cosa vuol dire annoiarsi nel corso delle loro giornate. Le ricerche ci dicono che la noia rappresenta per il bambino una grande opportunità per strutturare in modo autonomo il proprio tempo libero, sviluppando la sua creatività con attività a cui magari non avrebbe avuto tempo di pensare data la vastità di impegni che si trova a fronteggiare quotidianamente. Offrire la possibilità ai bambini di creare momenti per loro stessi non avendo nulla di programmato, consente loro di conoscersi meglio, di esplorare e capire che cosa gli piace fare e non fare, quali sono i loro interessi, desideri e ambizioni; di elaborare le proprie emozioni e quanto gli è successo durante la giornata.”
I consigli: è proprio durante l’estate, dove tutto sembra essere più lento, che i genitori si trovano a fronteggiare comportamenti ‘problematici’ dei loro piccoli, che avendo tutto pianificato a volte si destabilizzano davanti a un’attesa in aereoporto, a un ritardo di un treno o a un viaggio lungo in attesa di un bagno al mare. “Capisco bene che lo strumento che più utilizzano gli adulti sia lo smartphone – continua la psicologa-, che come per magia riesce a placare qualsiasi animo irruento. Proviamo a far sperimentare ai nostri piccoli un po’ di frustrazione dovuta all’attesa, e preferire poi block notes e pastelli a Youtube, guardare semplicemente gli aerei che decollano e atterrano rispetto a Candy Crush (ndr videogioco per smartphone), o programmare un’attività per tutta la famiglia durante le vacanze scelta dal bambino che coinvolga tutti.”
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