Nastrini d’oro per accendere la speranza contro i tumori infantili

L’Oncoematologia di Parma si copre di luci. Nella giornata del 23 settembre prende il via l’iniziativa di sensibilizzazione promossa da FIAGOP
Nastrini d’oro per accendere la speranza, nastrini d’oro per ricordare quanto siano preziosi i bambini e quanto ancora siano numerosi gli adolescenti colpiti dal cancro che rimane, la principale causa di morte per malattia nei più giovani. E questa mattina la Pediatria e Oncoematologia dell’Ospedale dei bambini si è illuminata dei nastrini d’oro di Noi per Loro, associazione che ha aderito alla campagna di sensibilizzazione sul cancro infantile “Accendi d’Oro, Accendi la speranza”, promossa da FIAGOP (Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica).
“Anche a Parma – spiega Nella Capretti presidente di Noi per Loro – vogliamo rilanciare a gran voce la campagna per riconoscere apertamente il coraggio, la forza e la resilienza dei bambini e degli adolescenti impegnati a combattere il cancro. E’ fondamentale stare vicini alle famiglie, esprimere solidarietà ai loro fratelli, all’intera famiglia, perché quando si ammala un bambino, tutta la famiglia si ammala con lui”.
L’invito dell’Associazione è quindi quello di indossare un nastrino dorato, simbolo della campagna, con cui scattare una foto da condividere sui social scegliendo uno degli hashtag dedicati all’iniziativa: #accendidoro, #iostoconfiagop, #GoGold.
“Cercare una maggiore sensibilizzazione sul cancro infantile – precisa Patrizia Bertolini, direttore della Pediatria e Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – significa fare informazione e portare i genitori e i medici ad avere maggior consapevolezza dei primi sintomi, favorendo diagnosi più precoci. La sopravvivenza per alcune malattie è veramente alta anche superiore al 90%, ma vogliamo arrivare ad un futuro sintetizzato dalla frase che è il motto della Società italiana di oncologia pediatrica: nessun bambino deve morire di cancro. Diventa quindi importante – conclude Bertolini – un aumento dei finanziamenti alla ricerca, per terapie più adatte e più mirate ai bambini”.
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