È solo dislessia!
Oggi su Bimbi Parma nella sezione Ti racconto che ….parliamo di dislessia e di come l’amore dei genitori vinca sempre, su tutto.
E se con l’ingresso di vostro figlio a scuola le vostre certezze, la vostra serenità familiare incominciassero a franare rendendovi disorientati?
A porre la domanda sono Marco e Luisa, genitori di Lia che in questo testo ci raccontano la loro storia “La nostra è stata un’esperienza molto faticosa da accettare. Lia ha frequentato la scuola materna con molto entusiasmo, tanto che la maestra ci aveva prospettato un sicuro successo nei futuri anni scolastici, certa delle potenzialità finora espresse da nostra figlia. L’ingresso alla scuola elementare, invece, è stato tutt’altro rispetto alle aspettative. La bambina dopo i primi mesi si rifiutava di andare a scuola, era arrabbiata con noi, ogni giorno c’erano discussioni, rimproveri, e arrivammo perfino alle punizioni, perché non sapevamo come correggere il suo atteggiamento. La maestra, infatti, ci aveva convocato chiedendoci di intervenire perché la bambina sembrava disattenta, incurante delle consegne e spesso chiacchierava distraendo anche i compagni. Noi abbiamo subito “collaborato”! Ai colloqui ufficiali, la maestra ha rincarato la dose, descrivendoci una bambina che non riconoscevamo, a noi sembrava piuttosto che soffrisse, ma la maestra ci ha definito i classici genitori troppo protettivi dicendoci che probabilmente avremmo dovuto metterci in discussione. È stato un anno difficilissimo, perché la “augurata” crisi, sia personale che del nostro ruolo di genitori, ormai non aveva più argini, le responsabilità rimbalzavano come in una partita di tennis; in una cosa però eravamo d’accordo: provavamo entrambi una grande antipatia verso quella maestra che ci aveva portato tanto sconforto senza un minimo aiuto per affrontare la situazione. Casualmente abbiamo incontrato maestra Carla della scuola materna che, sentito il nostro sfogo, ci ha consigliato di inserire la bambina in un altro istituto, benché il secondo anno scolastico fosse già iniziato da due mesi. Già alla terza settimana di inserimento le nuove maestre hanno fatto un miracolo con Lia: esaminando i quaderni e osservandola ci hanno consigliato di farle fare i test per la dislessia. Così è stato: la nostra Lia è dislessica. Oggi è in terza elementare, segue un programma specifico e frequenta con profitto ed entusiasmo. Perché tanto dolore inutile e dannoso? Ci è sembrato importante condividere la nostra esperienza nella speranza che questa sia utile a genitori, maestre e bambini loro malgrado coinvolti in un sistema che ancora confonde la dislessia con demotivazione, distrazione, disinteresse ecc”.
A cura di Anna Marraccini e Giorgia Diana, mamme, comunicatrici e socie di Mamma Trovalavoro
Mariangela Di Gerlando
Mariangela Di Gerlando, di origine siciliane, logopedista e mamma di un bambino di quattro anni, si è trasferita a Parma per studiare presso la facoltà di medicina e chirurgia conseguendo nel 2004 la laurea in logopedia. Attualmente lavora nel reparto di neuropsichiatra infantile della fondazione don Carlo Gnocchi.
Si occupa prevalentemente dei disturbi di sviluppo nell’età evolutiva (disturbi di linguaggio, disturbi di apprendimento, deficit cognitivi, disturbi pervasivi dello sviluppo ecc…).
Ha partecipato ad un progetto sulla prevenzione dei disturbi di di apprendimento in alcune scuole d’infanzia, primarie e secondarie di Parma, sviluppando una particolare attenzione e sensibilità sulla problematica.
A luglio 2013 insieme a Maria Rita Cislaghi, Maria Pia Carro e Alice Pallesi ha fondato l’Associazione Mamma Trovalavoro.
Il parere della logopedista Mariangela Di Gerlando
- La difficoltà che ha incontrato Lia è una reale problematica diffusa in Italia con una percentuale che va dal 3 al 5 % dei bambini, ed è specifica in quanto interessa uno specifico dominio di abilità. Nel caso di Lia la difficoltà riguarda la decifrazione e l’automatizzazione dei segni linguistici detta per l’appunto Dislessia, ma può essere associata ad altre difficoltà di apprendimento come la disgrafia, la disortografia e la discalculia.
- Sulla base dell’esperienza riportata sopra, mi viene spontaneo dire che finalmente c’è una legge per i Disturbi Specifici di Apprendimento DSA (L 170/2010) e un’ulteriore organizzazione a livello regionale. Nell’articolo 4 della legge 170/2010 per esempio è prevista la formazione del personale docente con lo scopo di fare acquisire la competenza necessaria a individuare precocemente i segnali e ad applicare strategie didattiche adeguate.
- Esiste finalmente una legge per alunni in grado di apprendere in modi diversi. Ricordando che questi bambini hanno diritto di imparare a imparare.
bimbibimbi parmabimbiparmachildrendislessiakidslopediamammatrovalavoroParmaparole
Lascia un commento