L’individualità unica e irripetibile di ogni bambino

Sapete come inizia e finisce una giornata a l’Associazione per la libera pedagogia steineriana giardino d’infanzia, La Casa D’Oro, istruzione primaria e secondaria di primo grado? Partendo dal presupposto che “L’individualità di ogni bambino è unica e irripetibile”. A spiegarcelo sono niente meno che i suoi protagonisti! Preparatevi, perché è indimenticabile.
E se volete scoprirlo di persona non mancate Domenica 22 maggio dalle 10:00 alle 18:00: l’Associazioneapre le proprie porte per la consueta Festa di Primavera: sarà possibile visitare scuola e asilo e ci saranno innumerevoli attrazioni per grandi e piccini: laboratori, brevi passeggiate a cavallo, giochi d’altri tempi, libri e manufatti, rappresentazione con pupe da tavolo de “La vecchia del bosco” dei fratelli Grimm, ricco buffet dolce e salato e tanto altro ancora.
Le giornate nella nostra scuola cominciano così: “Buongiorno Giovanni, ben arrivato”, “Buongiorno Maestro Stefano”, il maestro sta in piedi sulla porta della classe e quasi si inchina davanti al bambino per dargli la mano e guardarlo dritto negli occhi, facendogli sentire la sua presenza. Questo si verifica tutti i giorni, con tutti i bambini e per tutti gli otto anni di scuola: è un atto emblematico che racchiude in sé molteplici significati ma soprattutto che ci fa capire quanto si presti attenzione al bambino nella sua individualità. Il maestro vede la propria classe come un’entità con caratteristiche uniche, ma quest’entità è fatta da individui e il maestro ha ben presente ogni singolo individuo, con il suo carattere, il suo modo di porsi e di essere. Il maestro si pone nei confronti della sua classe con l’atteggiamento del “cuore che vede” e considera ogni bambino mettendo in gioco in primo luogo il sentimento: guarda il bambino con l’anima, con il cuore e con le emozioni, lo vede come un essere in divenire, sacro e prezioso, unico, venuto sulla terra per portare un proprio messaggio. Spesso più grande è il messaggio più impegnativo è il bambino e guardarlo con gli occhi del cuore vuol proprio dire vedere al di là della difficoltà apparente che viene portata dal bambino e saper cogliere la bellezza profonda dell’essere che un giorno egli sarà. Anche se ogni essere umano è unico e irripetibile possiamo individuare delle caratteristiche che accomunano le persone: nello specifico Rudolf Steiner aveva individuato 4 temperamenti: collerico, sanguinico, malinconico e flemmatico. In realtà in ognuno di noi coesistono tutti e 4 ma almeno uno predomina e lo scopo degli educatori è quello di portarli ad equilibrio così da poter agire in modo libero nelle proprie scelte e nelle relazioni sociali.
Un maestro, nel suo lavoro di portare equilibrio, deve però tener presente qual è il temperamento predominante in ogni suo alunno, perché il successo educativo ci sarà solo se egli sarà in grado di entrare nella giusta relazione con il bambino.
Un collerico è efficiente, operativo, volenteroso, ma anche impetuoso, irruento e a volte avventato; vuole spiccare, emergere, distinguersi e dominare, è coraggioso ma spesso non sa dominarsi. Ama le sfide tramite le quali misura la propria forza. Quando si arrabbia non va preso di petto, è meglio lasciarlo stare e rivedere la faccenda con calma il giorno dopo.
Il sanguinico è sempre allegro, gioioso, spensierato, dinamico e pieno di slancio; è irruento, impulsivo, facilmente influenzabile dall’ambiente che lo circonda. E’ un bambino superficiale, caotico, disordinato e volubile; fa fatica a concentrarsi e si distrae facilmente perché ogni cosa suscita in lui un interesse estremo ma che sfuma subito.
Nel flemmatico predominano la calma e la pacatezza, è avverso alla vitalità ed è perciò difficile chiamarlo all’attività; è goloso, pigro, senza interessi, tendenzialmente materialista, però è fedele, equilibrato, affidabile e perseverante.
Il malinconico infine vive nella nostalgia, ha paura del futuro, del nuovo, del mondo che lo circonda, vive sempre nel dubbio e nei sensi di colpa; è un riflessivo, ha un’ottima memoria, serio, coscienzioso e ricco di talenti. Tende a darsi sconfitto ancor prima di iniziare ma è anche dotato di sensibilità artistica e profondità d’animo.
Entriamo quindi in classe e vediamo come un maestro tiene in considerazione questi elementi. Innanzitutto nella disposizione della classe: i flemmatici davanti, così siamo più sicuri di richiamarli all’attenzione, i malinconici in fondo, per tenere il controllo della classe, i collerici e i sanguinici ai lati, questi ultimi lontano dalla finestra! Un collerico non può stare vicino ad un malinconico o ad un flemmatico, sparirebbero nella sua ombra, mentre vicino ad un suo simile litigherà per lo spazio sul banco fino a raggiungere un accordo.
Un flemmatico potrebbe impiegare un’ora a fare l’elenco degli animali della savana, meglio chiedere al collerico, mentre un malinconico è il soggetto ideale a cui chiedere un parere morale su un fatto che si vuole analizzare. Il maestro presta poi molta attenzione a come porta un nuovo compito in classe: al collerico gli si può dire “vediamo se ce la fai!”, espressione da evitare assolutamente coi malinconici che vanno invece confortati dicendo “ti sembra nuovo, ma è simile ad una cosa che abbiamo già fatto e comunque con quanto hai imparato nei giorni scorsi ce la farai sicuramente”; col sanguinico il maestro deve impegnarsi nel fargli concludere l’esercizio, mentre col flemmatico viene in aiuto l’insegnamento a epoche (si ripete la stessa materia per 4 settimane), così verso gli ultimi giorni, quando tutti sono annoiati, loro finalmente esprimono entusiasmo.
Il maestro, pur avendo anch’egli un temperamento predominante, deve fare per primo un grande lavoro di autoeducazione per essere il più equilibrato possibile, ogni eccesso di un qualsiasi temperamento potrebbe essere deleterio all’interno della classe. Nel contempo, ogni temperamento ha bisogno di riconoscere nell’educatore delle caratteristiche che consentano di instaurare un rapporto profondo e proficuo per tutti gli anni di scuola. Ad esempio il collerico deve riconoscere nel maestro un guida, per la quale il bambino possa nutrire una stima sincera; per il sanguinico la parola d’ordine è amore: se il maestro riuscirà a destare l’amore del bambino nei propri confronti, si potranno fare miracoli per portare profondo equilibrio in lui. Con il flemmatico bisogna risvegliare l’interesse, soprattutto per il lavoro altrui, senza fargli fretta e preparandolo per bene ad ogni novità, facendo leva sulla coralità perché lui non ama lavorare individualmente ma preferisce sentirsi utile all’interno di un gruppo. Infine con il malinconico il maestro deve entrare in empatia, deve fare leva sul sentimento di compassione, di pietà nei confronti degli altri in modo che si dimentichi un po’ di se stesso; ottimo dargli il compito di aiutare un amico in difficoltà.
Le giornate nelle nostre scuole finiscono così: “Arrivederci cara Laura”, “Arrivederci caro Maestro Stefano”, il maestro sta in piedi sulla porta della classe e quasi si inchina davanti al bambino per dargli la mano e guardarlo dritto negli occhi, lasciandogli un ricordo della sua presenza che duri fino all’indomani.
ASSOCIAZIONE PER LA LIBERA PEDAGOGIA STEINERIANA
GIARDINO D’INFANZIA – LA CASA D’ORO
ISTRUZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
LOC. CABRIOLO 40 – 41, 43036 FIDENZA (PR)
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gessica18. Mag, 2016
A me non risulta che abbiano la scuola secondaria, ma hanno solo due classi miste della primaria, in cui gli insegnanti sono genitori senza esperienza di insegnamento, laurea o titolo waldorf…