L’importanza della comunicazione fra genitori e figli in fase di emergenza

Come gestire l’emergenza legata alla pandemia senza traumatizzare o lasciare ricordi ed emozioni spiacevoli nei bambini?
Il primo passo è prendersi cura del proprio stato emotivo e condividere con i bambini ciò che si prova in modo da non creare distanziamento emotivo, permettendo così anche a loro di raccontare come si sentono. Comunicando in modo consapevole e trasparente, senza cadere in ansia eccessiva che porterebbe il piccolo ad avere una paura esagerata, provando sempre a spiegare a parole lo stato delle cose, si costruirà con loro un’alleanza. Mentire rappresenterebbe un grave errore, in quanto la prima abilità emotiva che i bambini sviluppano è proprio il riconoscimento delle emozioni attraverso le espressioni facciali e i primi volti che esaminano con attenzione sono quelli dei genitori quindi, si accorgerebbero subito della bugia e tutto ciò creerebbe in loro senso di smarrimento e sfiducia.
Lo sviluppo dell’empatia nei bambini procede da una fase in cui non percepiscono la differenza tra sé e gli altri e sono particolarmente sensibili al contagio emotivo, verso una progressiva presa di coscienza, che li porta pian piano a comprendere la differenza tra la loro emozione e quella dell’altro e li rende meno sensibili al contagio emotivo, ma non per questo meno empatici quindi, condividendo con loro emozioni e sentimenti, tra un momento allegro e uno di preoccupazione, saranno loro stessi ad iniziare a costruire quell’alleanza emotiva di cui tutti hanno bisogno, in particolar modo in questo periodo di distanziamento fisico.
In conclusione, spiegando bene loro cosa vogliono sapere, mantenendo la routine familiare, promuovendo l’aderenza alle indicazioni date dagli esperti e rassicurandoli quando ne hanno bisogno si riuscirà a vivere la situazione senza crolli emotivi né da una parte né dall’altra.
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