La carie: cos’è e come si cura

La carie: cos’è e come si cura

Oggi sul sito di Bimbi Parma parliamo della caria con la Dottoressa Beccuti Maria Letizia dello studio dentistico Face Kids  che approfondisce l’argomento da ogni punto di vista.facekids

 

Cos’è la carie?

La carie è una malattia multifattoriale (diversi fattori) che interessa i tessuti duri del dente causandone nel tempo, se non trattata, la distruzione e la perdita.  Si evidenzia la contemporanea presenza dei seguenti cofattori:

1) particolari batteri patogeni (tra cui uno che produce acido) che aderiscono alla superficie del dente attraverso la placca batterica;

2) cattive abitudini alimentari (troppi zuccheri, specie quelli “appiccicosi”) che “alimentano” tali germi;

3)  una intrinseca fragilità dei tessuti dentali su base familiare.

Come progredisce?

Di per sé, la carie non provoca dolore: nel primo stadio, essa è completamente asintomatica. Il primo segnale è il cambiamento di colore nello smalto che perde la sua naturale lucentezza diventando più opaco. Nel momento in cui la carie arriva a colpire la dentina, si nota chiaramente un solco scuro, contenente un ristagno di materiale imputridito (cibo e tessuti dentali disgregati). 
Quando il paziente inizia ad accusare mal di denti, significa che il processo cariogeno si è spinto in profondità, fino alla polpa dentale. Il dolore è dunque dovuto alla complicanza della carie primaria. 
Man mano che la carie evolve, inabissandosi nella polpa dentale, il quadro clinico del paziente tende a precipitare. Quando trascurata, la lesione cariosa conduce all’infiammazione della polpa (pulpite), evolvendosi in ascesso fino alla totale distruzione del dente e della sua radice.

Come si cura?

La carie richiede necessariamente un intervento dentistico: difatti, i tessuti dentali non possono guarire spontaneamente dato che non possiedono capacità rigenerativa. L’otturazione è l’intervento elettivo nella cura della carie. Ma non può essere eseguita quando, raggiunta la dentina, la carie inizia il suo inarrestabile processo demolitivo anche nella polpa dentale. In simili circostanze, la carie ha dato origine alla pulpite, grave infezione dei tessuti pulpari che, per guarire, richiede la devitalizzazione. 
In alcuni casi, la carie evolve in senso negativo, dando vita ad una lesione molto più grave della pulpite, che può essere un granuloma od una cisti dentaria. Nel primo caso, l’infezione diviene purulenta e si confina nella gengiva, nell’osso mandibolare o nella polpa. La cura antibiotica, la devitalizzazione e l’apicectomia costituiscono gli interventi più indicati per rovesciare la patologia Se la carie degenera in cisti dentaria, l’apicectomia o il drenaggio della lesione sono le pratiche chirurgiche più appropriate. Nei casi più estremi, ovvero quando il dente è giudicato irrecuperabile, è necessario procedere con l’estrazione dello stesso.

Dr.a Beccuti Maria Letizia
Spec. Ortodonzia
Pedodonzia
FACEKIDS
Via Rocco Bormioli 5/a – Parma
email: mletiziabeccuti@facekids.it.
Sito: www.facekids.it


Maria Letizia Beccuti

Maria Letizia Beccuti

Nata ad Asti, ha conseguito Laurea in Odontoiatria presso l’Università degli Studi di Genova e Diploma di Specializzazione post-universitaria in Ortognatodonzia presso l’Università degli Studi di Siena. Dal 2002 si dedica esclusivamente all’Ortodonzia ed alla Pedodonzia, partecipando anche a progetti ANDI dedicati alla prevenzione ed all’educazione all’igiene orale per le scuole dell’infanzia e delle elementari. Dopo aver conseguito Master universitari in Ortodonzia e Pedodonzia e seguito corsi biennali di approfondimento nelle suddette discipline, si è dedicata alla creazione del centro di Pedodonzia FACEKIDS, a Parma, di cui è la direttrice.
Il centro è specializzato nella cura dei denti dei bambini, con particolare attenzione alla prevenzione delle lesioni cariose ed al trattamento dei traumi, con ambienti dedicati, spazi attrezzati e tecnologie avanzate per ridurre le ansie dei piccoli pazienti e renderli sicuri e collaborativi.
Il centro FACEKIDS offre la possibilità di utilizzare la tecnica di analgesia sedativa con protossido d’azoto nei casi di piccoli pazienti particolarmente ansiosi o con pregresse esperienze traumatiche, che, rilassandosi, riescono a vincere le proprie paure.

Condividi

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati .*