Il sole è amico dei bambini, ma usiamo la protezione …

Su Bimbi Parma oggi vi parliamo del sole e lo facciamo con il Centro Sportivo COOPERNUOTO Parma, zona Moletolo.
Il sole è un amico dei bambini perché favorisce la calcificazione delle ossa ed attiva la vitamina D presente sulla pelle: ma la pelle di un bambino è profondamente diversa da quella di un adulto, è più sensibile e vulnerabile. Pertanto, è necessario prestare molta attenzione, soprattutto al primo sole, perché le irritazioni si sviluppano facilmente e anche se usiamo una crema ammorbidente che le fa scomparire per magia perché la pelle giovane guarisce più velocemente, è bene tenere a mente che è anche meno capace di proteggersi dalle ferite, incluse quelle provocate dal sole.
Anche la piccola quantità di protezione data dalla melanina, che la natura ha fornito alla pelle, non e’ completamente presente alla nascita e ci vogliono anni prima che lo sviluppo della protezione si completi. Nel frattempo, la pelle del bambino è più soggetta alle scottature solari e ad altri danni.
Le scottature, si sa, provocano dolore, e possono essere molto pericolose nei lattanti e nei bambini, la loro epidermide rappresenta una percentuale della massa totale del corpo piu’ alta che nell’adulto, così che avranno un grande impatto sul resto dell’organismo. Una brutta scottatura causa disidratazione, febbre, svenimenti, shock, pressione sanguigna pericolosamente bassa, e battito cardiaco irregolare.
Quindi, c’è poco da fare, l’esposizione al sole, anche al primo sole può essere nociva e deve quindi seguire alcune regole precise.
Dobbiamo sapere che raggi del sole non sono tutti uguali: si dividono infatti in ultravioletti (UV-A ed UV-B) ed in infrarossi. I primi stimolano la produzione di un pigmento colorato contenuto nella pelle, la melanina, in grado di scurire la cute. Sono in particolare gli ultravioletti di tipo A (UV-A) che, raggiungendo lo strato più profondo della pelle, il derma, sono in grado di abbronzarci mentre gli UV-B si fermano negli strati più superficiali, provocando la dilatazione dei capillari e, alla lunga, determinando arrossamenti ed irritazioni della cute. I raggi infrarossi invece scaldano la pelle senza abbronzarla e, amplificando l’azione dei raggi ultravioletti di tipo B, aumentano la possibilità di scottature ed eritemi. Ecco allora alcune buone regole da tenere a mente. In linea generale, è bene evitare o limitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata, cioè fra le 11.00 e le 16.00, quando i raggi del sole colpiscono la terra perpendicolarmente e risultano più intensi. Se ciò non è possibile si devono utilizzare un cappellino a tesa larga e una maglietta di cotone.
E’ necessario lasciare alla pelle il tempo di abituarsi al sole e comunque proteggerla con filtri solari a fattore di protezione elevato, scegliendo prodotti non profumati per non attirare gli insetti e non causare irritazioni della pelle. Meglio esporsi al sole con cautela, iniziando con 5 minuti e poi aumentare l’esposizione ogni giorno di alcuni minuti. In montagna i raggi del sole sono meno filtrati che al mare, il pericolo di scottature aumenta e quindi la pelle va protetta con attenzione ancora maggiore! Attenzione alle giornate nuvolose perché i raggi ultravioletti (soprattutto UV-B) filtrano anche attraverso le nuvole e non solo abbronzano poco, ma è più facile che provochino scottature. Rammentare che i filtri solari perdono le loro proprietà con il passare del tempo e quindi non andrebbero riutilizzati se avanzati dall’anno precedente. I bambini non devono stare fermi al sole. Se si muovono, l’angolo delle radiazioni cambia continuamente in rapporto alla pelle e si allontana il rischio delle scottature. Inoltre bisogna far bere spesso i bambini e alla fine della giornata è importante reidratare la pelle con un doposole.
Se il bambino sguazza nell’acqua gran parte del giorno, è opportuno usare filtri solari resistenti all’acqua e rinnovare spesso l’applicazione (l’acqua aumenta l’intensità delle radiazioni solari!). La pelle delle persone di carnagione chiara e capelli biondi o rossi ha minor capacità di protezione e si brucia più facilmente; pertanto deve essere protetta con maggiore attenzione. In presenza di cicatrici o di esiti di varicella è bene comunque limitare l’esposizione solare, anche utilizzando i filtri solari.
Lo scopo dei filtri solari è soprattutto quello di assorbire una elevata frazione delle radiazioni UV-B, così da evitarne l’effetto arrossante, permettendo invece il passaggio di gran parte delle radiazioni UV-A, ad azione abbronzante.
A questo proposito bisogna precisare che esistono diverse metodiche per calcolare il fattore di protezione solare o SPF (acronimo inglese di Sun Protection Factor): ve ne è una europea, una americana ed una australiana, e ciò rende non perfettamente comparabili i valori dell’SPF dei vari filtri solari in vendita nei diversi paesi. Con una certa approssimazione si può dire che, a parità di capacità di protezione dai raggi solari, i valori espressi con la metodica americana sono più alti dei valori espressi con la metodica europea, per cui una crema prodotta ad esempio in Francia o in Italia con un fattore di protezione 10 proteggerà la pelle dalle scottature solari come una crema solare prodotta in USA con fattore di protezione 15.
E proprio per proteggere la pelle dei nostri bambini COOPERNUOTO offre ad ogni abbonamento stagionale acquistato una crema solare in promozione sconto 50% in più al valore dell’abbonamento ( fino ad esaurimento scorte).
Se, nonostante tutte le precauzioni prese, la pelle del bambino apparisse arrossata e se il piccolo riferisse bruciore, sarà necessario allontanarlo immediatamente dal sole, evitando che vi si esponga per alcuni giorni. Una crema lenitiva potrà dargli un po’ di sollievo, ma solo il tempo e la lontananza dai raggi del sole potranno guarirlo. La scottatura scomparirà nel giro di due – tre giorni.
Per i bambini sotto i 6 mesi di età è consigliabile l’esposizione indiretta al sole (sotto l’ombrellone arrivano comunque raggi riflessi dalla superficie del mare e dalla sabbia), preferibilmente nella prima metà del mattino e nella seconda metà del pomeriggio. È opportuno limitare l’uso di filtri solari, per la possibilità di reazioni allergiche. Se il bambino ha pochi mesi di vita, può giocare in una vaschetta riempita di acqua di mare lasciata scaldare al sole.
Se il bambino è più grande, si può lasciare sguazzare liberamente sul bagnasciuga o si può immergere direttamente in mare (ma non deve essere costretto controvoglia a entrare in acqua!).
Il bagno può essere fatto anche dopo mangiato; solo nel caso di pasto molto abbondante o di acqua particolarmente fredda, è meglio attendere almeno 2 ore prima di immergerlo completamente.
Per quanto riguarda la durata del bagno in mare, si può affermare che non esiste un limite uguale per tutti i bambini. Se l’acqua non è troppo fredda e il sole troppo forte (rischio di insolazione!), l’unico segnale da controllare è che il bambino non inizi ad avere le labbra viola o brividi di freddo. In questo caso è meglio che esca dall’acqua. Per chi vuole nuotare al coperto, soprattutto per una graduale esposizione al sole, le piscine al chiuso di Coopernuoto rimangono aperte fino a fine luglio, info orari sul sito della società.
Coopernuoto Parma
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