I documentari e le immagini sulla natura, fanno bene alla salute dei piccoli

Placano l’ansia e le tensioni e sono un’ottima alternativa ai videogiochi. Ecco perché le immagini di questo tipo piacciono tanto ai nostri bimbi
Scoprire terre lontane, luoghi ignoti e soprattutto animali mai visti. È quello che affascina particolarmente i nostri bambini che, nel migliore dei casi, come soluzione alternativa ai videogiochi, scelgono di passare gran parte del loro tempo a guardare in tv programmi su flora e la fauna, terre sconfinate e animali, molto spesso pericolosi tanto quanto affascinanti. Dedicarsi alla visione di questi programmi fin dalla più tenera età, non è utile esclusivamente per fini culturali, ma lo è soprattutto per il loro benessere generale. Infatti, secondo una ricerca condotta dalla BBC e dall’Università della California, guardare documentari incentrati sulla natura e sugli animali è un toccasana per la mente dello spettatore. Dopo l’osservazione di alcuni soggetti presi in esame, si è riscontrata, proprio durante la visione di documentari sulla natura, una drastica diminuzione dell’ansia così come un’attenuazione delle tensioni del sistema nervoso. Il risultato di questa ricerca è stato raggiunto confrontando 150 studi diretti raffrontati poi con le risposte di 7.500 volontari.
Secondo Dacher Keltner, professore di Berkeley, sarebbe tutto merito delle immagini della natura, che hanno un effetto positivo sulle nostre percezioni e sulle nostre performance cognitive: “Queste variazioni provocate dai video-documentari sulla natura sono significative. Si sa che la meraviglia e il piacere sono alla base della felicità”. E se questi sentimenti, così come questo stato di benessere, vengono generati proprio dalla vista di determinate tipologie di documentari, allora è vivamente consigliato proporli anche ai nostri bambini fin da piccolissimi. In questo modo sarà molto più semplice far leva sulla loro innata curiosità. Einstein affermava che “quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza”. I bambini si confrontano quotidianamente con ciò che non conoscono, e se questo da una parte può far loro paura, dall’altra invece, come in questo caso, può affascinarli e stupirli. Della stessa opinione lo scrittore Giovanni Verga, che dipinge l’immagine dell’uomo naturalmente predisposto al desiderio d’indagine fin da piccolo. Secondo Verga siamo creature nate per imparare, per apprendere e abbracciare la novità proprio perché in essa si nasconde un’incognita da cui siamo istintivamente attratti: “Quella fatale tendenza verso l’ignoto che c’è nel cuore umano, e si rivela nelle grandi come nelle piccole cose, nella sete di scienza come nella curiosità del bambino, è uno dei caratteri principali dell’amore, direi la principale attrattiva: triste attrattiva, gravida di noie o di lagrime – e di cui la triste scienza inaridisce il cuore anzi tempo.”
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