Dottor Gerardo Sequino: “E’ importante apprendere l’arte dell’alimentazione”

Le abitudini alimentari dei ragazzi emerse dal libro “Educazione nutrizionale per scuole medie e superiori”
Si chiama NutriMente il progetto focalizzato sull’educazione alimentare nelle scuole, portato avanti da due nutrizionisti, il dott. Gerardo Sequino e la dott.ssa Marianna Bianchi, da cui è nata l’idea di scrivere un libro, “Educazione nutrizionale per scuole medie e superiori”. Due gli istituti coinvolti, l’Istituto G.B. Bodoni e la Scuola secondaria di I° Grado Galaverna, che hanno permesso di approfondire le abitudini alimentari di ragazzi attraverso lezioni frontali, laboratori, test di verifica delle conoscenze.
In base a quanto emerso dal progetto, riportato poi nel libro, quali sono le abitudini alimentari dei ragazzi?
«Durante il primo incontro con i ragazzi è stato compilato un questionario sulle loro abitudini alimentari e i dati emersi sono abbastanza allarmanti. Questo ci conferma quanto sia fondamentale l’incremento di progetti, incontri, confronti di educazione alimentare tra i giovani, e non solo. Tra i risultati ottenuti, il 90% dei ragazzi consuma carne e/o derivati più di tre volte a settimana. Questo è un dato follemente alto, soprattutto per ragazzi adolescenti che, proprio in questa fase della loro vita, acquisiscono abitudini che più difficilmente cambieranno in futuro. Uno dei motivi per cui si sceglie di eliminare o ridurre la carne, è la ripercussione benefica di questa scelta sulla salute, soprattutto per quanto concerne la predisposizione a sviluppare patologie cardiocircolatorie e neoplasie. Riguardo ai fattori di rischio, si consiglia di evitare ogni tipo di eccesso a favore dell’equilibrio alimentare. Il 90% dei ragazzi, inoltre, non consuma frutta secca quotidianamente. Questi alimenti sono fondamentali perché ricchissimi di acidi grassi insaturi ω-3, il cui consumo abituale è raccomandabile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Essendo ricchi in acidi grassi essenziali, in proteine vegetali e non incidendo sulla glicemia sono un buon pasto spezza fame per tutti; nello specifico rappresentano, insieme alla frutta fresca, un ottimo spuntino a scuola per mantenerci attivi e concentrati per tutta la mattina. Infine, il 30% non consuma né frutta né verdura quotidianamente. Insieme a questo allarmante risultato, il tutto è aggravato dal fatto che 1 adolescente su 4 frequenta fast-food almeno una volta alla settimana.»
Gli adolescenti praticano attività fisica?
«Il 40% non compie attività fisica almeno 3/4 volte a settimana. Ad ogni età, una regolare attività fisica contribuisce a migliorare la qualità della vita in quanto influisce positivamente sia sullo stato di salute sia sul grado di soddisfazione personale. Riduce i sintomi di ansia, stress, e comporta benefici evidenti per l’apparato muscolare e scheletrico. Per i ragazzi, oltre agli effetti benefici generali sulla salute, l’attività fisica aiuta l’apprendimento, rappresenta una valvola di sfogo alla vivacità tipica della giovane età e stimola la socializzazione».
E la colazione quanto è importante per i ragazzi?
«Il 40% dei ragazzi non fa colazione. Ci siamo dedicati a lungo sull’importanza della colazione, a partire dai bambini. Come già affrontato, questo pasto deve coprire il 20% del fabbisogno calorico giornaliero. Diversi studi ci confermano che se i bambini/adolescenti non fanno una corretta colazione, li esponiamo a un maggior rischio di obesità. Meglio, quindi, qualche minuto in meno di sonno per guadagnarci in salute con una buona prima colazione: nutriente ma leggera e facilmente digeribile, ricca di vitamine e minerali, in grado di fornire tutta l’energia che serve ai ragazzi durante la mattinata.»
Le abitudini alimentari dei ragazzi sono condizionate da quelle dei loro genitori?
«Con il progetto abbiamo notato che le abitudini alimentari degli adolescenti sono influenzate non dai genitori direttamente, ma dal fatto che i pasti vengano consumati velocemente. Purtroppo la vita frenetica a cui siamo sottoposti ogni giorno non ci permette di dedicare attenzione all’alimentazione. Così si opta sempre per pranzi veloci come panini, pizzette o carne, senza mai considerare l’effettivo bisogno dell’adolescente. Inoltre se consideriamo tutti gli ambienti che frequentano gli adolescenti (scuola, campi di allenamento, palestre ecc), notiamo che vengono messi sempre a disposizione alimenti di bassa qualità (bibite zuccherate, cioccolata, crakers).»
Cambiano anche in base alle fasce d’età?
«Sì, abbiamo riscontrato una forte differenza, in quanto, i ragazzi di 12/14 anni sono più legati alle abitudini dei genitori. Questi ultimi, spesso, cercano di educarli ad un’alimentazione parzialmente corretta; per esempio, vi è una bassissima percentuale di dodicenni che non fanno colazione o che vanno al fast food. Se invece analizziamo i 16/18enni vediamo che essi perdono tutte le buone pratiche insegnate dai genitori, probabilmente non consapevoli del fatto che le abitudini si instaurano proprio in questa fascia d’età, che successivamente sarà molto più difficile cambiarle e che i danni che creiamo al nostro organismo in adolescenza, si ripercuotono in età adulta.»
Ci sono differenze alimentari che variano tra maschio/femmina?
Non abbiamo riscontrato rilevanti differenze alimentari tra maschio e femmina. Sicuramente abbiamo riscontrato differenza nella percezione del peso e nel rapporto che si ha con il proprio corpo. Il modello imposto dalla società della “donna magra è bella” incide moltissimo sulle ragazze adolescenti, che, in questo modo, rischiano moltissimo di entrare nel tunnel dei disturbi de comportamento alimentare. Questo fenomeno sta diventando sempre più comune e pericoloso anche tra i maschi. Per questo ed altri motivi, dedichiamo totalmente una lezione sull’evoluzione del peso nella storia dell’essere umano, dalla preistoria ad oggi, concentrandoci sul concetto di peso, come viene percepito e cosa significa per noi stessi.»
Qual è il messaggio più importante che emerge da questo lavoro?
«Questo libro è stato pensato e scritto per essere sia un approfondimento scientifico su tutti i macro e micro-nutrienti, l’importanza dell’acqua e della fibra ma, nello stesso tempo, essere di semplice lettura e comprensione. Nella sua stesura, gli argomenti sono stati divisi parallelamente ai pasti: per esempio, trattando dei cereali si passa a come può essere un corretto pranzo, trattando invece di proteine e lipidi portiamo alcuni esempi di come può essere una buona cena, e così via. Non si riduce però solo alle spiegazioni di tipo scientifico. Vi è infatti una corposa introduzione sui disturbi dell’alimentazione nell’adolescenza, consapevolezza del peso, evoluzione del concetto di peso nei vari periodi storici. Un libro fatto per ragazzi ma anche per i lori genitori, per aumentare la consapevolezza in tutta la famiglia: solo con la conoscenza non cadiamo nelle mode del momento e nei falsi miti. È essenziale che ogni persona apprenda, fin da giovane, “l’arte dell’alimentazione” che la aiuti a garantirsi un percorso di vita soddisfacente dal punto di vista fisico e, conseguentemente, mentale, e che le permetterà di dedicarsi con maggiore energia al raggiungimento degli obiettivi, sia fisici che professionali, che si è prefissato nella vita.»
abitudini alimentariAlimentazionebambinibimbi in formadottor sequinonutrizionista
Lascia un commento