Bimbi svogliati: come stimolarli ad impegnarsi di più

Tipica frase di molte insegnanti:“Il bambino ha molte potenzialità ma non si applica”. Come intervenire e stimolarli ad impegnarsi di più?
Settembre è arrivato da un po’ e con lui anche la scuola.
Il rientro a scuola per molti bambini è bello, si rivedono i propri compagni, le maestre e ci si racconta cosa si è fatto d’estate, ma quando arriva il momento di studiare e dei compiti… molti bambini appaiono svogliati e anche se questo è un fenomeno diffuso bisogna cercare di comprenderne le cause e trovare una soluzione.
Questo fenomeno fa perdere la pazienza a molti genitori, che si lamentano spesso che figli sono svogliati, si impegnano quel tanto che basta per ottenere il massimo rendimento col minimo sforzo. E non riescono a comprendere l’idea che per ottenere risultati serve costanza e sacrificio.
In queste situazioni, anche se difficile, bisognerebbe mantenere la calma e non preoccuparsi troppo perché si tratta di un fenomeno assolutamente normale e bisogna anche prendere consapevolezza del fatto che i bambini riescono a mantenere la concentrazione per un tempo inferiore rispetto agli adulti e che essendo ancora molto piccoli, non hanno ancora sviluppato il senso di responsabilità.
Aspetto molto importante è che i genitori trovino un giusto equilibrio tra l’essere vicini e l’essere lontani, facendogli capire che la scuola è una cosa che lo riguarda, che si è interessati a lui e alle sue attività, ma che tutto queste esperienze serviranno per il suo futuro e per la sua vita. Risulta importante, quindi, accompagnare i bambini, sin da piccoli verso un’autonomia che gli consentirà di sviluppare sicurezza in sè stessi e responsabilità.
Per trovare una soluzione a questa “svogliatezza” è fondamentale capirne le cause, in modo tale che i genitori sappiano come comportarsi.
Le cause
Solitamente i bambini che manifestano scarsa attenzione e voglia di applicarsi nell’ambito scolastico lo fanno perché hanno una falsa percezione di incapacità di affrontare l’impegno scolastico, si sentono insicuri e hanno paura di fare “figuracce”, non provano il giusto stimolo per le attività inerenti alla scuola, manifestano difficoltà nello svolgimento dei compiti perché pensano siano troppo difficili o perché hanno difficoltà di concentrazione.
Anche se difficile, il genitore davanti a questi atteggiamenti dovrebbe evitare di arrabbiarsi, ma al contrario, dovrebbe stimolare il bambino a fare i compiti e ad impegnarsi a scuola. Ma come?
Come stimolare i bambini a impegnarsi di più
Innanzitutto lasciando che i bambini sperimentino le loro difficoltà, se ad esempio il bambino prende un brutto voto a scuola bisognerebbe fargli capire che la prossima volta sarà necessario un impegno maggiore per raggiungere un risultato migliore, evitando di ricorrere subito a messaggi a maestre, aiutandolo a fare i compiti o mandandolo subito a ripetizione. In questo modo non si renderà conto della difficoltà e si penserà di non essere in grado di portare a termine un problema da solo convinto del fatto che ci sarà sempre qualcuno ad aiutarli.
I genitori devono essere un modello per i propri figli, specialmente per come ci si comporta e per le prediche che si fanno. Un consiglio è, quindi, di non esprimere giudizi negativi perché se l’approccio è quello di ripetere continuamente le valutazioni negative queste influiranno nel loro atteggiamento e questo li potrebbe portare a iniziare a comportarsi proprio in quel modo e a convincersi di essere davvero come vengono descritti, ovvero “svogliati”. Capita spesso che se il rapporto con il figlio ruota sempre e solo intorno alla scuola, invece che andargli incontro e stimolarlo a impegnarsi il figlio tenderà a prendere le distanze dal genitore esprimendo un disagio emotivo.. Al contrario, bisognerebbe incoraggiare la loro autostima.
Un’altra cosa importante è gratificarli quando si impegnano e ottengono dei buoni risultati, il rinforzo positivo è fondamentale per incoraggiarli e capire l’importanza di impegnarsi, quindi ogni volta che il bambino raggiunge un risultato con le sue forze siamo contenti e dimostriamoglielo in tutti i modi, soprattutto perché è riuscito a cavarsela da solo.
Gratificarli quando raggiungono gli obiettivi è fondamentale, ma anche comprendere l’importanza di dire “no” è necessaria. L’importanza di non accontentarli in tutto, una privazione ogni tanto serve per mantenere il contatto con la realtà, per fargli comprendere che le cose vanno conquistate e che non tutto è così scontato come sembra. Essere dei genitori “sufficentemente buoni” gli consentirà di imparare a cavarsela da soli.
Per poter responsabilizzare i bambini allo studio, bisogna parlare con loro direttamente in modo tale da comprenderne le cause e trovare la giusta motivazione e la giusta modalità di studio insieme. Offrire supporto ai piccoli durante i compiti è fondamentale, ma è anche importante non sostituirli nello svolgimento dei compiti. Questo è basilare nello sviluppo dell’autonomia e della responsabilità.
Cercare di non focalizzare tutta la giornata sui compiti, che renderebbe meno stimolante la concentrazione e di conseguenza la voglia. Di fondamentale importanza è che i bambini durante la giornata abbiano il tempo per giocare, fare sport, saltare, andare al parco e fare qualche “marachella” in modo che si divertano e si scarichino.
Ultima cosa fondamentale è chiedere ai bimbi collaborazione anche in qualche semplice compito casalingo, questo li aiuterà a sentirsi utili e responsabili e a capire che niente si fa da solo, che è giusto che tutti impegnino il loro tempo per un obiettivo comune
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